NICE pubblica uno standard di qualità completo per la FASD

Lo standard di qualità evidenzia cinque aree chiave di miglioramento:

• Alle donne incinte viene consigliato di non bere alcolici durante la gravidanza.
• Alle donne incinte viene chiesto del loro consumo di alcol durante la gravidanza e questo viene registrato.
• I bambini e i giovani con probabile esposizione prenatale all’alcol e significative difficoltà fisiche, di sviluppo o comportamentali vengono sottoposti a valutazione.
• I bambini e i giovani con esposizione prenatale confermata all’alcol o tutte e 3 le caratteristiche facciali associate all’esposizione prenatale all’alcol hanno una valutazione dello sviluppo neurologico se ci sono problemi clinici.
• I bambini e i giovani con una diagnosi di FASD hanno un piano di gestione per soddisfare le loro esigenze.

Queste dichiarazioni sono progettate per aiutare i fornitori di servizi locali a identificare le aree di miglioramento.

Il dottor Paul Chrisp, direttore del centro per le linee guida del NICE, ha dichiarato: “Sappiamo che i bambini e i giovani con FASD spesso hanno una qualità di vita peggiore e devono superare alcune sfide incredibilmente difficili nella loro vita quotidiana.

“Questo standard di qualità mira a migliorare la diagnosi e l’assistenza offerta ai bambini e ai giovani con FASD, oltre a garantire che le donne ricevano consigli coerenti sul loro consumo di alcol durante la gravidanza.

“FASD è una serie di difetti alla nascita mentali e fisici prevenibili associati al consumo di alcol durante la gravidanza. Aiutare le donne a bere meno o a non bere del tutto alcol durante la gravidanza ridurrà il numero di bambini e giovani affetti da FASD.

“I dati sul numero di bambini e giovani nel Regno Unito con FASD sono limitati, senza un’unica fonte affidabile. È importante disporre di aree di miglioramento chiaramente definite per riflettere le priorità nazionali, promuovere le migliori pratiche e aiutare tutti coloro che sono coinvolti nella fornitura di servizi a fornire i più alti livelli di assistenza”.

A seguito della consultazione, è stata modificata una bozza di dichiarazione che raccomandava di includere il consumo di alcol della madre nella cartella clinica del bambino.

Fonte: National Institute for Health and Care Excellence